Nuove frontiere della ricerca alimentare

Nuove frontiere della ricerca alimentare

Nutrigenetica e Nutrigenomica: due facce della stessa medaglia
“Come i nostri geni utilizzano i cibi e come i cibi modificano l’espressione dei nostri geni”
La NUTRIGENETICA: è la scienza che studia come le caratteristiche genetiche dell’individuo modulano la risposta ad un determinato fattore dietetico.
La NUTRIGENOMICA: è una scienza multidisciplinare che studia come i diversi composti presenti nell’alimento influenzano l’espressione genica in ogni singolo individuo.
Le interazioni tra alimentazione-nutrizione e genetica contribuiscono all’insorgenza di alcune patologie.
• Può una sostanza essere un nutriente essenziale per un soggetto e non per un altro?
• Le richieste nutrizionali possono essere diverse in relazione al patrimonio genetico?
Mai come in quest'epoca si è assistito a un'attenzione tanto particolare per tutto quello che riguarda la medicina preventiva da parte di chi vuole mantenersi giovane e in buona salute il più a lungo possibile o vuole semplicemente sentirsi al massimo delle proprie capacità.
La nutrigenetica allarga enormemente le opportunità di prevenzione e diagnosi, consentendo di rallentare l'invecchiamento e di migliorare la qualità di vita attraverso percorsi nutrizionali personalizzati.

La nutrigenetica, in quanto medicina predittiva, si occupa di diagnosticare una predisposizione familiare chiara allo sviluppo futuro di determinate malattie. Le malattie correlabili all'alimentazione che vengono oggi indagate sono prevalentemente: le malattie cardiovascolari, il diabete, l'obesità e altre patologie metaboliche.

Gli alimenti non hanno solo una valenza di cibo, ma possono svolgere un ruolo nella prevenzione delle malattie.

Scienziati americani ed australiani hanno dimostrato che in un gruppo di soggetti presi a campione per lo studio avevano precedentemente tentato di dimagrire senza successo. Una metà di loro, sottoposta di nuovo ad una dieta classica, non ha mostrato miglioramenti mentre l'altra metà, sottoposta ad un regime alimentare basato sulle caratteristiche genetiche di ogni partecipante, ha ottenuto risultati eccezionali nella perdita di peso.
Quando un alimento (o una famiglia di alimenti) che mal tolleriamo entra in contatto con il nostro organismo, viene promossa una reazione immunitaria assai complessa che, a sua volta, genera uno stato infiammatorio. A soffrirne saranno quegli organi o quegli apparati che già si trovano in uno stato di limitazione funzionale, cioè in quei distretti in cui vi siano presenti disturbi o "debolezze" che non necessariamente siano clinicamente manifeste (es. bronchite cronica, affezioni dermatologiche ricorrenti, gastriti e/o coliti recidivanti ecc....).

Per procedere ad un’analisi genetica volta all’individuazione delle proprie caratteristiche genetiche influenzate dall’alimentazione, occorre procedere con un semplice tampone salivare prelevabile dalla bocca (proprio come fanno nei film…). Una volta prelevato il tampone salivare, analizzato il Dna viene forniscono il profilo genetico rappresentato per aree metaboliche, da cui si rilevano anche predisposizioni a osteoporosi, diabete e malattie cardiovascolari. Ne emerge anche un’indicazione sulla “predisposizione” metabolica verso carboidrati e grassi. Da questo dato, conoscendo gli altri parametri come età, sesso, costituzione, attività fisica e lavorativa, si può quindi ricavare un’indicazione dietetica individuando il fabbisogno proteico e distribuire di conseguenza i nutrienti durante il giorno.

Il profilo nutrizionale che ne esce è utile non solo per perdere il grasso in eccesso, ma può avere anche uno scopo preventivo e anti-aging. Quest’ultimo fattore è certamente molto importante, legato non solo all’invecchiamento ma anche alla cura di molteplici patologie.

Molte fra le cause di invecchiamento sono legate all’alimentazione come lo stress ossidativo, l’alterazione della resistenza insulinica, il livello di acidi grassi liberi, variazioni ormonali, fornitura di antiossidanti alimentari. La ricerca genetica mette quindi in risalto come i nutrienti abbiano effetti diversi da persona a persona.
Pertanto la corretta alimentazione è, nello specifico di ogni individuo, il risultato di complesse interazioni tra fattori genetici e fattori dietetici.
Per il dimagrimento, la Nutrigenetica analizza geni coinvolti nell’accumulo del grasso corporeo, nella regolazione del metabolismo dei lipidi e nella sensibilità all’insulina.
I risultati del test permettono di individuare la composizione in macronutrienti ideale per ottimizzare il dimagrimento e mantenere a lungo i risultati ottenuti.

Patrizia Bontempelli

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